Dal prossimo anno scolastico troveremo tra gli insegnamenti in tutte le classi, a partire dalla prima classe primaria alla quinta superiore di qualsiasi istituto superiore di II grado l’insegnamento sulla «conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni comunitarie». Questa disciplina sarà un «insegnamento trasversale», cioè ogni scuola ricaverà 33 ore annuali per insegnare i «principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona», prendendo ore un po’ da tutte le materie, come il Consiglio di Istituto riterrà più utile. Tra le novità oltre all’ora in più per questo insegnamento trasversale, anche il voto in pagella in “decimi” ad ogni alunno.
L’insegnamento potrà essere anche affidato a più insegnanti in contitolarità, ma ci sarà un coordinatore («al quale non sono dovuti compensi o indennità» per questa tipologia di incarico)
Il Coordinatore dell’Educazione Civica, (forse il Referente per i progetti di legalità o il Docente di Diritto dell’organico funzionale) dovrà farsi carico di organizzare le ore assicurare che tutti gli studenti acquisiscano le competenze di cittadinanza che oltre ad essere “attiva e responsabile” oggi diventa anche “digitale”, secondo le indicazioni del Decalogo approvato dal MIUR nel gennaio dello scorso anno: un sillabo che ha lo scopo di inquadrare il corpus di temi e contenuti che sono alla base dello sviluppo di una piena cittadinanza digitale degli studenti attraverso il percorso educativo. La legge prevede, inoltre che dal 2020 sarà assegnato un fondo di quattro milioni per la formazione dei docenti .
Sarà compito del Coordinatore, inoltre, favorire anche l’attivazione del Consiglio Comunale dei Ragazzi, esercizio e compito di realtà delle nozioni dell’Educazione Civica e della cultura europea.